Dopo aver riscontrato dei rumori meccanici sospetti sul mio motore fuoribordo Yamaha 25J, ho deciso di smontare il cambio: questo è il resoconto.
Il motore in questione, prodotto negli anni '90 dalla nota casa nipponica è un 3 cilindri a 2 tempi con miscelatore automatico e cilindrata 490 CC per una potenza di 25 Cv all'elica.
Ho acquistato di seconda mano il motore ad un prezzo piuttosto basso, fatto che lascia pensare a condizioni non buone....
Foto 1: il motore. |
Smontato il piede dal motore, ho proceduto allo smontaggio dell'elica e allo smontaggio della scatola dell'invertitore (cambio)
Foto 2: il piede marino al banco. |
Foto 3: il dado a ghiera che tiene in sede l'invertitore |
Purtroppo dopo una attenta osservazione della cassa esterna mi sono accorto che si era formata una piccola crepa dovuta probabilmente a qualche frammento metallico rimasto incastrato tra gli ingranaggi ed il corpo in alluminio. Dopo lo smopntaggio ho provveduto a far saldare e chiudere il foro.
Foto 4: il foro sulla cassa esterna. |
Foto 5: esploso del piede completo |
Si è è passato poi a svitare il dado a ghiera per il quale mi sono costruito una apposita chiave visto che quella originale costa oltre 300 euro...
Foto 6: la chiave autocostruita per la ghiera . |
Foto 7: la chiave ultimata. |
Il dado a ghiera di alluminio (n°56 esploso) avvitata sulla cassa anch'essa in alluminio con l'acqua salata, il calcare e l'ossido è risultata saldata assolutamente e nonostante i vari tentativi con acido, fiamma, sbloccanti vari, non ha voluto saperne di svitarsi e pertanto, ho dovuto distruggerla
Foto 7: il dado a ghiera dopo lo smontaggio. |
Dopo aver liberato il gruppo albero elica/ingranaggi dalla ghiera ho estratto il supporto del cuscinetto dell'ingranaggio della retromarcia e dei paraoli che impediscono all'acqua di entrare nel cambio (parte n°48). Anche in questo caso, a causa del calcare ecc. l'estrazione si è rivelata estremamente difficoltosa, ma dopo vari tentativi e un adattamento di un estrattore il pezzo è uscito.
Foto 8: stato evidente del supporto estratto. |
E' risultato evidente che il cambio aveva lavorato per lungo tempo con acqua infiltrata, quindi i cuscinetti completamente bruciati e con rulli rotti, l'ingranaggio della marcia avanti (n°37) ed il pignone (n°35) risultavano con diversi denti rotti. Naturalmente questa condizione dei cuscinetti causava una forte rumorosità e, cosa importante, una perdita di potenza complessiva del motore.
Foto 9: lo stato degli ingranaggi. |
Viste e considerate le condizioni in cui versava il meccanismo, ho deciso di procedere con una ricostruzione radicale e pressochè totale del piede.
Pertanto ho ordinato un lungo elenco di parti di ricambio da vari fornitori: per gli ingranaggi, paraoli, guarnizioni - originali da un venditore estero, mentre per i cuscinetti, selezionati di ottima marca, da una ditta italiana. Queta scelta ha consentito un notevole risparmio, almeno del 60/70%, sui costi dei ricambi originali disponibili in Italia.
Dopo una accurata pulitura di tutte le parti non nuove ho proceduto all'assemblaggio.
Foto 10: la cassa dopo la pulitura. |
Foto 11: la sede del cuscinetto dell'albero di trasmissione ripulita. |
Naturalmente per il corretto inserimento dei vari cuscinetti nelle loro sedi, in alcuni casi molto scomode, ho dovuto provvedere alla progettazione e ralizzazione di appositi inseritori, realizzati da tondi pieni in acciaio torniti nelle misure necessarie
foto 12: il progetto degli inseritori. |
foto 13: i cuscinetti nuovi. |
Completata la fase di assemblaggio, con i dovuti ingrassaggi delle parti necessarie, come o-ring e paraoli, ho effettuato la prova idraulica, come prescritto dal manuale di servizio, superata brillantemente. Il pericolo di infiltrazioni di acqua è stato pertanto definitivamente scongiurato.
foto 14: prova idraulica a vuoto. |
Infine abbiamo stuccato e carteggiato le superfici esterne del piede, applicato un primer per leghe leggere e verniciato con vernice del colore originale.
foto 15: le vernici. |
foto 16: la fase di stuccatura e carteggiatura effettuate dal fratello Stefano. |
foto 17: la verniciatura. |
Dopo il riempimento con nuovo olio e l'installazione di una nuova elica, il piede è stato rimontato sul corpo motore
foto 18: il piede ultimato e rimontato sul motore. |
Il collaudo finale ha dato esiti insperati: il motore ha riacquistato silenziosità, fluidità e potenza.
Il collaudo a mare: 5500 giri a 23 nodi!!
Con l'auspicio che questo articolo possa tornare utile a qualche lettore vi saluto e vi ringrazio per la lettura.
Ottimo resoconto! Molto utile a chi ne avesse bisogno.
RispondiEliminaGrazie, anche per il prezioso aiuto.
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