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venerdì 8 febbraio 2019

FBT Jumbo 600, restauro ampli per chitarra

foto 1: l'amplificatore a restauro ultimato


L'ampli in oggetto ci era stato regalato dall'amico Mauro Terregna, in condizioni piuttosto precarie, infatti funzionava ad intermittenza, a volte con volume bassissimo, mancavano tutte le manopole, due jack di ingresso di un canale e lo schienale.
L'apparecchio è stato prodotto dalla FBT negli anni '70, un combo per chitarra a cassa semichiusa, altoparlante da 10", premplificatore con due canali separati di cui uno con tremolo e finale impiegante un integrato SI 1050S2 della Sanken, era prodotto in due versioni: 600 e 600R, con riverbero.
L'intervento è partito dalla ricerca del guasto intermittente, che dopo lunghe ricerche è stato individuato come un piedino interno al modulo SI 1050S2 che si era quasi completamente dissaldato creando un falso contatto che è stato ripristinato aprendo il modulo (operazione non prevista dal costruttore) e ristabilendo le saldature. 
Recuperando lo schema elettrico dalla FBT, come al solito molto cortese, ho notato che era prevista la sezione riverbero, ho quindi deciso di aggiungere quest'ultima all'amplificatore, dato che sull circuito stampato erano previste le piazzole per i componenti necessari. Ho provveduto all'acquisto dei componenti necessari: unità a molla, condensatori, resistori e tranistors - che sono riuscito a trovare in inghilterra dello stesso tipo previsto dallo schema - e potenziometro per l'effetto (non presente sulla mascherina). Assemblato il tutto ho inserito le due prese jack che qualcuno aveva rimosso dallo stampato, le manopole stile Marshall mancanti, pulito i potenziometri rumorosi, e ricostruito lo schienale in masonite forata. 
Il collaudo si è svolto in modo ottimale e la sala prove si è arricchita di un altro pezzo "storico".


foto 2: schema elettrico del preamplificatore e finale di potenza.



foto 3: schema elettrico sezione ingressi


foto 4: schema elettrico sezione alimentatore.

Schema elettrico 




Collaudo: la ripresa da un smartphone ha purtroppo un audio distorto.

sabato 2 febbraio 2019

Davoli Show II, restauro amplificatore per chitarra

Da un vecchio compagno di suonate, bassista, ricevo questo amplificatore da riparare anche lui con una lunga storia alle spalle, infatti apparteneva al fratello più grande che suonava in un "complesso" nei '70: il Punto Comune di Isola Del Gran Sasso.
L'amplificatore per chitarra prodotto da Davoli negli anni '70 è composto da una testata e cassa separate. La testata contiene una sezione separata con preamplificatore a transistors, 2 canali e tremolo, mentre la sezione finale di potenza (valvolare) consta di un alimentatore generale, una ECC82 come pilota, una ELL80 (doppio pentodo) come phase inverter e due EL504 come pentodi finali in configurazione push-pull AB, per una potenza massima di 50W Rms.
La cassa contiene due altoparlanti da 10" e due da 6" collegati per una impedenza complessiva di 8 Ohm, la configurazione del diffusore è semi-aperta.

L'apparecchio mi viene consegnato con la testata che presentava la sezione alimentazione completamente scollegata, da quest'ultimo e da altri particolari era evidente che era stato affidato alle amorevoli cure di qualche tecnico della domenica che peraltro l'aveva abbandonato in quelle condizioni. La cassa presentava il pannello posteriore in masonite forata fissato mediante soli 2 (due) chiodi piegati.

L'intervento è partito dalla ricostruzione dell'alimentatore che presentava il condensatore di livellamento della tensione anodica in corto circuito netto, probabilmente questo ha causato il guasto del trasformatore di alimentazione mandando l'avvolgimento di schermo interno in corto con la sezione anodica - praticamente un apparecchio mortale. La ricostruzione ha richiesto molto tempo per risalire, anche grazie agli schemi reperiti sul web,alle terminazioni del trasformatore. Ho provveduto a far avvolgere un nuovo trasformatore di alimentazione, quindi alla sostituzione di due dei tre condensatori di filtro da 500V e resistori vari. Ho poi sostituito le due EL504 reperite facilmente online a prezzo giusto, visto che una delle due presentava un assorbimento di placca abnorme. Inoltre ho inserito un circuito di bilanciamento della polarizzazione di griglia (bias) delle finali non previsto nello stampato originale che si presentava in condizioni di sporco rare, ma a mio avviso, molto utile.

Si è proceduto poi alla corretta regolazione del bias, alla sostituzione della presa di alimentazione 230V (vde) e del connettore per il diffusore che era del tipo Geloso - introvabile con un jack.

Nella sezione preamplificatrice, realizzata in un telaio a parte, ho effettuato i controlli di rito: tensioni, resistori e condensatori, lo smontaggio ed il ripristino di due potenziometri, le cui carcasse erano deformate probabilmente a causa di un urto frontale sulle manopole. Tutti i potenziometri sono stati trattati con un prdotto riattivante e leggermente lubrificante - adatto ai contatti striscianti - che ha fatto miracoli sulla rumorosità prodotta da anni di sporcizia e ossidazione. 

Per quanto riguarda il diffusore ho provveduto ad un controllo degli altoparlanti, ho aggiunto una leggera coibentazione acustica, un jack e fissato come si deve il pannello posteriore.

Il collaudo ha dato ottimi risulatati, sia in termini di potenza erogata 60W Rms, sia di assenza di difetti e qualità del suono, compatibilmente con le caratteristiche progettuali dell'apparecchio.

Infine, Il mio amico Costantino è stato felicissimo di poter riavere il suo amplificatore rimesso a nuovo.

Marco Di Giosaffatte, 2019




foto 1 - il circuito stampato della sezione finale - lato componenti, dopo la pulizia.




foto 2 - il circuito stampato del finale lato rame.



foto 3 -  composizione grafica del circuito stampato .



foto 4 - il trasformatore di alimentazione guasto.




foto 5 - il retro del pannello della sezione premplificatore.




foto 6 - particolare del preamplificatore con due potenziometri deformati.



  






 schema finale e alimentatore



venerdì 1 febbraio 2019

FBT 500BR, restauro amplificatore per basso


L'amplificatore in oggetto ha una lunga storia: è un amplificatore a valvole per basso prodotto dalla FBT di Recanati - che ringrazio per l'ottima cortesia nel fornirmi lo schema elettrico - verso la fine dei '60, ed apparteneva ad un "complesso" musicale - così si chiamavano allora - del quale era membro mio zio Pio, che suonava la batteria, ricordo che da piccolino (ho 10 anni in meno) ero contentissimo di andare a guardare le prove che i svolgevano in un fondaco vicino a casa mia. Per inciso, forse è proprio lì che ha avuto origine la mia passione per la musica e per le band (suono l'organo, le tastiere, mi arrangio alla batteria e canto). Comunque negli anni '80 queto amplificatore mi fu donato come supporto alla band che avevamo fondato, i Rock Men (chi volesse approfondire può dare una occhiata al sito www.rockmen.it). In seguto lo sventurato apparecchio venne abbandonato presso un cascinale semi diroccato che veniva usato come sala prove.
Avendo la passione per il "vintage" (come si suole chiamare questa categoria oggi) e per il restauro ho deciso di riportare a nuova vita l'amplificatore.
L'apparecchio di buona qualità è formato da una testata e da una cassa separate realizzate in multistrato di betulla di generoso spessore. La testata impiega due valole ECC83 (al preamplificatore), una ECC82 (come phase inverter) e due pentodi EL503 in configurazione push-pull AB (come finali di potenza), per una potenza di uscita di 50 W RMS.
La cassa montava un woofer da 15" e 4 Ohm in configurazione bass-reflex.
Sfortunatamente le valvole finali EL503 (nate come finali di riga per i televisori) sono pressochè introvabili o a dei prezzi esorbitanti tipo 300 euro a coppia.

Pertanto il primo intervento è stata la sostituzione, con i pentodi EL34 diffusissimi e impiegati negli odierni amplificatori a valvole per chitarra. La trasformazione ha richiesto alcuni adattamenti come il cambio degli zoccoli da Noval a Octal, il collegamento di un altoparlante da 8 Ohm alla relativa presa di cui il trasformatore di uscita, fortunatamente, disponeva, in modo da adattare meglio l'impedenza per le EL34 e naturalmente una regolazione di bias appropriata. 
Il restauro della testata è proseguito con la sostituzione di quasi tutti i condensatori, sia nella sezione di alimentazione e sia nella sezione preamplificatore e finale, il controllo dei resistori e la sostituzione di quelli fuori tolleranza e dei potenziometri rumorosissimi.

Ho modificato il circuito con l'inserimento di un collegamento send-return sfruttando come buffer una sezione inutilizzata di una delle due ECC83 presenti nello stadio preamplificatore, separato fisicamente dal telaio del finale e dalla modifica del phase inverter dello stadio finale impiegante una configurazione Cathodyne e trasformata in configurazione Long Tail in alternata (sfruttando le due sezioni della ECC82 originaria), al fine di garantire delle prestazioni soniche migliori. 

Ho utilizzato componenti di buona qualità, sia per quanto riguarda i candensatori e sia per i resistori, potenziometri ecc.

Al livello estetico ho provveduto a riserigrafare la grafica del pannello frontale della testata che era stata verniciata con un orrendo colore simil-bronzo: ho riportato il pannello alla nuda lamiera, quindi ricostruito al computer la grafica originale desunta da foto, stampata su carta peel transfert, applicata al pannello e finita con vernice trasparente. Mediante una stampante 3d grazie all'aiuto di mio fratello Stefano, sono state ricostruite le placchette con il logo della ditta originariamente presenti su cassa e testata e andate perdute.

Per quanto riguarda la cassa che si presentava con il grill cloth sfondato e strappato e l'altoparlante completamente distrutto, ho proceduto all'installazione di una nuova grill cloth e di un altoparlante da 15" 8 Ohm con una ottima efficienza e risposta in frequenza adeguata ad un amplificatore per basso di questo tipo. Inoltre ho ripristinato l'imbottitura in materassino di fibra di vetro presente all'interno del diffusore ma ridotta ai minimi termini.

Il collaudo finale ha dato i risultati sperati, con un suono caldo, pulito di 50W Rms massimi.

Infine il cimelio è stato ricollocato nella sala prove dei Rock Men di Castelli, dove aveva giaciuto per molti anni in disuso, in attesa di migliore sorte.

Marco Di Giosaffatte, 2019


foto 1 - lo stato iniziale dell'apparecchio.



  
foto 2 - "dopo la cura" il restauro terminato.


foto 3 - l'interno del preamplificatore dopo il lavoro.



foto 4 - un'altro scatto dell'interno del preamplificatore restaurato.


foto 5 - il telaio del finale di potenza e alimentazione dal lato cablature - notare a dx la riconfigurazione dei componenti sulla basetta del phase inverter.

foto 6 - la basetta del phase inverter originale con legenda dei collegamenti.


foto 7 - la risistemazione dell'imbottitura interna in fibra di vetro all'interno del diffusore.


foto 8 - la placchetta in plastica con il logo della FBT, ricostruita alla stampante 3D.



foto 9 - la serigrafia grafica del pannello frontale ricostruita al computer.










Schema modificato